Felice Accame

Ceccato ha letto prima Bridgman o Dingler ?

 

 

 

In Wp 131,Ranci riferisce un ricordo di Vaccarino in relazione all'ordine con cui Ceccato pervenne alla lettura di Bridgman e di Dingler. Ernst von Glasersfeld, però, in Wp 132, dice che Ceccato gli parlò di Bridgman "molto prima di menzionare Dingler".

Non ho motivo di dubitare della memoria di Vaccarino e di Glasersfeld e, pertanto, mi chiedo il perché dello "spostamento".

Vediamo un po':

a) La prima citazione di Dingler rinvenibile, allo stato delle mie possibilità di ricerca, è quella che Ceccato fa in Su alcune conseguenze pragmaticali di una definizione (in "Analisi", I, 2, 1945.

b) Tuttavia Ceccato, nel commento del 1964 alla propria vicenda - in Un tecnico fra i filosofi, volume primo -, circoscrive, piuttosto vagamente, la scoperta di Dingler fra il 1938 e il 1940.

c) In "Sigma", 4-5, 1947, si annuncia la prossima traduzione, da parte di Ceccato, di Die Methode der Physik.

d) I Dialoghi probabili di Enzo Morpurgo (in "Sigma", 6-7, 1948) si aprono con un'epigrafe costituita da una citazione di Dingler, da Die Evolution der Organismen (Jena 1943). Nello stesso volume, Vaccarino cita Dingler in Elementi per una teoria della conoscenza.

e) In Die Methode der Physik (che, nella versione italiana di Ceccato, diventa Il metodo della ricerca nelle scienze), Dingler cita due volte Bridgman. In una di queste, in cui non manca la stilettata ("in Bridgman però manca tuttora il punto di vista del sistema"), tra l'altro, riferisce di aver suggerito lui, a Wilhelm Krampf, di tradurre in tedesco The Logic of Modern Physics.

f) Come ricorda Ranci, In Analisi dei significati (1981), Vaccarino dice di aver scoperto casualmente Bridgman e di averlo segnalato a Ceccato, il quale - forse "tramite Padre Agostino Gemelli" - si procurò The Logic of Modern Physics.

g) La prima citazione di Bridgman, da parte di Ceccato, sembrerebbe quella di Quelques espèces d'opèrations del 1947 (in Un tecnico fra i filosofi, 1964).

h) In una lettera a Vaccarino (24 luglio 1948), Ceccato parla di Bridgman e lo definisce un "fisico tecnico un po' ingenuo" che "non occupa alcun posto in una filosofia della conoscenza" (dove "filosofia" è sottolineato).

i) In una lettera a Vaccarino (31 agosto 1948), Ceccato annuncia di aver ricevuto una "commovente" lettera di Dingler e di aver trovato il traduttore "adatto" per i saggi di prossima pubblicazione in "Methodos", "un irlandese che vive da anni a Merano" - la cui individuazione, a chi se ne intende, non risulterà difficile.

l) In una lettera a Vaccarino (6 ottobre 1948), Somenzi cita Bridgman ed esprime la volontà di leggere La natura della teoria fisica.

m) Sia Bridgman che Dingler sono citati da Somenzi in apertura del saggio I fondamenti della fisica in alcune critiche moderne ("Sigma", 7-8, 1948)

 

Dunque, l'ordine è chiaro. Il come un po' meno. Se Vaccarino ci dice che a Bridgman ha provveduto lui - un po' per caso, come quando si trova un autore citato nel libro di un altro -, è anche verosimile che Ceccato abbia potuto usufruire della traccia offerta da Dingler medesimo, fermo restando che non si sa chi ha provveduto a far conoscere Dingler a Ceccato. Tuttavia, nella prefazione alla settima edizione (datata 5 febbraio 1912) de La meccanica nel suo sviluppo storico-critico (Boringhieri, Torino 1968), Ernst Mach afferma che "a settantaquattro anni e gravemente ammalato" presume di non poter più fare "nessuna rivoluzione", ma che, d'altra parte, spera "grandi progressi dal giovane matematico Hugo Dingler". E, nella prefazione alla nona edizione, nel 1933, il figlio Ludwig ratificherà la fiducia del padre ricitando Dingler. Non solo. Dingler era, per così dire, già a disposizione della cultura italiana avendo partecipato con una propria relazione al Congresso di Filosofia di Bologna, nel 1911, ed essendo stato pubblicato, in lingua italiana, Sopra un metodo filosofico esatto applicabile anche alla fisica (Logos, Napoli 1930). Il fatto che, all'epoca in cui lo leggeva Ceccato, lo leggesse anche Morpurgo, d'altronde, dovrebbe risultare abbastanza significativo (e non è detto, neppure, che Morpurgo lo leggesse dopo Ceccato).

Ad un livello ingenuo di analisi, dunque, Ceccato ha parlato prima di Bridgman a Glasersfeld perché, al momento del loro incontro, era la sua lettura più recente. Chi, invece, volesse guardare alle vicende intellettuali con occhio più smaliziato, potrebbe tener presente che, al momento dell'incontro fra Ceccato e Glasersfeld, Ceccato si era fatto un'opinione ben precisa su Bridgman, mentre su Dingler - a carteggio in corso, come sappiamo - stava "prendendo tempo".